Carcere: inaugurati 36 orti per i detenuti della casa circondariale “Ettore Scalas” di Cagliari-Uta

Con la posa delle prime piantine di pomodori, cipolle, melanzane e varie qualità di lattuga sono stati inaugurati stamane, presso la casa circondariale “Ettore Scalas” di Cagliari-Uta, 36 orticelli urbani che verranno gestiti dai 70 detenuti sui circa 500 ospitati attualmente nella struttura carceraria. Il progetto è nato dall’iniziativa dei Club Rotary “Cagliari Sud e Nord”, in collaborazione con l’amministrazione carceraria, il tribunale di Cagliari e le associazioni di assistenza carceraria, tra le quali la Caritas. “L’intervento, realizzato con un progetto originale per l’impianto di orto multiplo dell’agronomo Giorgio Oppia, che ha lavorato a stretto contatto con i detenuti – ha detto Stefano Zedda, presidente del club Rotary Cagliari Sud – sarà gestito in toto dall’organizzazione carceraria, le cui dinamiche interne sono estremamente complesse: la casa circondariale di Cagliari ospita molti detenuti delle zone circostanti la città, molti extracomunitari ed una sezione femminile con anche madri con bambini piccoli”. Per il direttore del carcere, Marco Porcu, “è una giornata di gioia: con questi orti un’area inutilizzata del penitenziario prende vita”. L’area di oltre 4.000 mq destinati agli orti si trova all’interno della cinta muraria del moderno carcere ed era completamente abbandonata. “La speranza è che l’orto diventi presto un luogo di lavoro, partecipazione e riscatto”, ha detto il direttore. Per l’agronomo Giorgio Oppia, “l’idea è stata quella di scartare la tecnologia per una impronta più umana, storica, facendo tutto a mano, anche l’irrigazione a goccia sarà gestita manualmente”. Per Oppia “questi orti devono rappresentare una sfida”.

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