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Migranti: Santa Sede, appello ai media per “diffondere informazioni certe e dimostrate sui flussi”

“Chiediamo a tutti i mezzi di comunicazione che contribuiscano, secondo le loro possibilità, a diffondere informazioni certe e dimostrate sui flussi migratori e a dissipare quelle che generino unicamente percezioni negative dei migranti”. Si è concluso con questo appello il Colloquio su Migrazione Internazionale Santa Sede – Messico, svoltosi nei giorni scorsi, al termine del quale si è concordato di tenere una nuova edizione in Vaticano. “Giustizia, solidarietà e compassione”: sono queste – si legge nel comunicato conclusivo, diffuso oggi dalla sala stampa della Santa Sede – le parole-chiave affidate dal Papa nel suo messaggio ai partecipanti, in cui Francesco ha auspicato una “responsabilità globale e condivisa della migrazione internazionale”, partendo dall'”atteggiamento fondamentale” di “uscire all’incontro dell’altro, per accoglierlo, conoscerlo e riconoscerlo”. Il governo del Messico, da parte sua, riafferma il suo impegno “affinché il patto mondiale per una migrazione sicura, ordinata e regolare sia un strumento per trasformare visioni di corto respiro e introspettive in prospettive ampie e umane”. La Chiesa cattolica in Messico, in particolare, ha deciso di “impegnarsi in favore dei migranti, mettendo in pratica i 4 verbi lanciati da Papa Francesco nella Giornata mondiale del migrante 2018 – accogliere, proteggere, promuovere ed integrare – promuovendo la cultura dell’incontro”. “Capire la complessità dei movimenti migratori contemporanei che ubbidiscono a cause multiple, e che molte volte sono determinate da situazioni di conflitto, disastri naturali, povertà e dalla ricerca di migliori condizioni di vita e di opportunità”, il primo imperativo su cui Santa Sede e Messico concordano. “I bambini sono quelli che più stanno soffrendo le conseguenze delle migrazioni forzate”, si legge nel comunicato, in cui entrambe le parti s’impegnano a “insistere sulla centralità della persona umana in ogni esercizio politico, compreso quello diretto a regolamentare i flussi migratori, riaffermando l’inviolabilità dei diritti umani e della dignità di ogni essere umano che si sposta”. “Impegnarsi per una governance globale dei flussi migratori, fondata sulla corresponsabilità di tutti gli attori istituzionali e privati, al fine di assicurare una migrazione sicura, ordinata e regolare a vantaggio di tutte le persone interessate, e che aiuti a generare le condizioni affinché la migrazione sia una decisione volontaria e non una necessità”, l’altro imperativo comune. Di qui l’intenzione di “continuare a contribuire attivamente al processo che porterà le Nazioni Unite ad adottare un patto mondiale per una migrazione sicura, regolare e ordinata nel corso di questo anno”, armonizzando tale patto con il patto mondiale sui Rifugiati. “Ci impegniamo a promuovere la realizzazione delle condizioni necessarie affinché tutti i migranti possano arricchire le società riceventi coi loro talenti e capacità e, contemporaneamente, contribuire allo sviluppo sostenibile a livello locale, nazionale, regionale e globale”, si legge ancora nel comunicato.

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