Giovani e lavoro: mons. Marciante (Cefalù), “dateci idee in modo che i vostri sogni diventino anche i nostri. Noi siamo qui per voi”

“Dateci idee, in modo che i vostri sogni diventino anche quelli di noi vescovi, presbiteri, Chiese. Siamo qui per voi, accanto a voi, a vostra disposizione”. Questo l’appello che mons. Giuseppe Marciante, vescovo di Cefalù e delegato per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza episcopale siciliana, ha rivolto ai giovani sabato scorso a Baida (Pa) al convegno regionale su “Giovani e lavoro. Futuro presente”, organizzato dagli uffici regionali della Cesi, attivi nei settori giovani, problemi sociali, lavoro e carità. Il vescovo di Cefalù ha evidenziato la necessità di “rilanciare il protagonismo giovanile nelle Chiese e nelle iniziative pastorali”. “Il quadro che ci troviamo davanti non è felice, anzi induce allo scoramento. Tutte le nostre province interne – ha detto mons. Marciante – sono diventate periferie: stanno morendo i paesi e le culture, i giovani vanno via incoraggiati dai loro stessi genitori, i quali fanno sacrifici grandi per assicurare loro un lavoro. Di fronte a questa situazione possiamo reagire attraverso la fantasia dell’imprenditoria. Natura e cultura, di cui siamo ricchi – ha aggiunto il presule -, con l’aiuto della tecnologia, possono contribuire ad attivare prospettive di sviluppo”. All’incontro erano presenti i direttori dei tre uffici promotori, gli operatori di pastorale, gli animatori di comunità del Progetto Policoro. Accanto a loro quanti, a diverso titolo, sono interessati al tema: l’associazione Libera, la Conf Cooperative Sicilia, l’Alleanza regionale contro la povertà, Acli, Acai e Ucid sono alcune di queste. Ai lavori, coordinati dalla giornalista Alessandra Turrisi, è intervenuto mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo e delegato Cesi per le aggregazioni laicali. “I giovani non possono non essere protagonisti, ma occorre la collaborazione degli adulti. Noi cristiani siamo capaci di mettere insieme competenze? Abbiamo ancora in Sicilia ottime intelligenze e abilità – ha detto mons. Lorefice – ed è solo facendo in modo che si mettano in rete, insieme, che possiamo valorizzare natura, cultura, arte della nostra terra”.

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