Austria: Verbiti protestano per chiusura casa rifugiati a Mödling. “Preoccupati per trattamento disumano dei richiedenti asilo”

Il Capitolo generale dell’Ordine dei missionari Steyler (Verbiti) in corso a Roma, ha protestato ufficialmente contro la procedura, iniziata oggi, di chiusura della casa per rifugiati di San Gabriele, a Mödling: “Protestiamo con forza contro il trasferimento dei minori, rifugiati malati, con problemi psichiatrici, e traumatizzati dalla nostra casa in altri alloggi”, è scritto nel documento dei Verbiti, a firma del Superiore generale, padre Heinz Kulüke. L’appello ai governi della Bassa Austria e del distretto di Mödling chiede di riconsiderare lo spostamento dei rifugiati assistiti dai Verbiti con il sostegno della Caritas locale: “Speriamo che il governo austriaco continui la sua buona cooperazione con la Chiesa cattolica per proteggere le persone più vulnerabili”. La decisione ufficiale nasce da una supposta carenza delle misure di sicurezza che avrebbero causato la morte di un rifugiato lo scorso maggio: “I nostri fratelli Verbiti di San Gabriele, che vivono da 26 anni accanto ai rifugiati, non sono preoccupati per la propria sicurezza, ma sono preoccupati per il trattamento disumano dei richiedenti asilo in Europa, tra cui in Austria”, scrive Kulüke che ha ribadito che “la cura dei rifugiati è stata fatta finora a San Gabriele nello spirito del Vangelo e in linea con la Dichiarazione universale dei diritti umani”. In San Gabriele erano assistiti 110 rifugiati, di cui 50 malati con paralisi, sclerosi multipla, cancro, traumi, malattie mentali e altre menomazioni, e 24 minori non accompagnati. La completa dismissione di San Gabriele è prevista per il 2 luglio.

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