Ucraina: Shevchuk, “vicinanza del Papa straordinaria, temiamo escalation di violenza dopo i mondiali”

“La vicinanza del Santo Padre all’Ucraina in questi anni è stata ed è straordinaria”. Lo ha detto al Sir Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kiev-Halich, intervenuto nell’Eparchia di Lungro al 21° Incontro dei vescovi orientali cattolici. “Fra pochi mesi si conclude la prima tappa della missione conosciuta in tutto il mondo come ‘Il Papa per l’Ucraina’. Già con la colletta nelle parrocchie cattoliche in Europa in favore del nostro Paese il Pontefice si era reso vicino alla nostra gente”, ha aggiunto. Il presule ha evidenziato inoltre che “ci siamo sentiti molto confortati anzitutto dalle attenzioni del Santo Padre anche per aver risvegliato le coscienze dell’Europa. Il Santo Padre ha aiutato a rompere questo ghiaccio di silenzio, questa incrostatura dell’indifferenza delle società di consumo, ha svegliato le coscienze e lui stesso si è fatto la voce del popolo ucraino sofferente”. Uno dei timori dell’arcivescovo è “un’escalation di violenza dopo i mondiali in Russia”. “Il modo e l’intensità dell’azione militare dipende molto sia dall’azione internazionale diplomatica ma anche dai mondiali di calcio che si stanno svolgendo in Russia”. Infatti, “si teme che dopo la competizione ci sarà una forte crescita della violenza così come è successo dopo la chiusura delle Olimpiadi di Sochi”. “All’epoca – ricorda Shevchuk – la Crimea fu annessa e iniziò l’azione militare in Donbass. Adesso ci si chiede cosa succederà dopo i mondiali russi. La società civile ucraina per questo ha dichiarato di boicottare il mondiale con lo slogan: ‘Mentre voi guardate il calcio, qualcuno viene ucciso’”.

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