Biblioteche ecclesiastiche: Dotti (Bose), sfida editoria è “dare parola allo spirito che parla ogni giorno alla coscienza di ciascuno”

“Quale vita interiore desidero animare facendo circolare determinati libro? Questa è la sfida per qualsiasi editore, non solo cristiano”, esordisce Guido Dotti, del monastero di Bose, parlando del rapporto fra editoria e vita spirituale alla seconda e ultima giornata del convegno “Professionalità e carità intellettuale: quarant’anni di Abei (1978 – 2018)” in corso a Roma. In questo ambito, per Dotti occorre maturare la consapevolezza delle ricadute ecclesiali del dialogo che “avviene anche attraverso l’ascolto dell’altro rispondendo, reagendo, crescendo e pubblicando qualche cosa che sia frutto di questo ascolto”. “L’insieme del mondo del libro, ben più antico dell’editoria – spiega -, è un convergere, una tessitura di interconnessioni tra lo spirito che parla ogni giorno alla coscienza di ciascuno e la capacità di tradurlo in parole da rendere di pubblico dominio, oggi anche attraverso l’e-book che comunque non soppianterà mai il libro cartaceo”. “Mantenere questa dialettica tra uno spirito che non possiamo imprigionare nelle nostre parole ma al quale possiamo dare parola – conclude – è il compito e la sfida che unisce autori, editori, lettori”.

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