“Andremo in Egitto come pellegrini di pace. Sarà ritornare alle radici della nostra fede. Sarà bello inaugurare questo nuovo itinerario spirituale (tanto voluto anche dall’Egitto) che potrà far riscoprire a tutti i cristiani i luoghi dove secondo la tradizione la Sacra Famiglia trovò rifugio e ospitalità nei tre anni in fuga da Betlemme”. È quanto ha dichiarato il vescovo di Viterbo, mons. Lino Fumagalli, prima della partenza del pellegrinaggio dell’Unitalsi in Terra Santa ed Egitto da lui guidato insieme a mons. Anba Barnaba El Soriani, vescovo della Diocesi Copto-ortodossa di San Giorgio a Roma. Il pellegrinaggio, cui partecipano circa 50 persone tra pellegrini, ammalati, disabili e volontari, accompagnati dai delegati nazionali Preziosa Terrinoni e don Gianni Toni, responsabili dell’Unitalsi della Sezione Romana Laziale, farà tappa a Tel Aviv, Gerusalemme, Betlemme, Il Cairo, Wadi al Natrun e vedrà nel programma una serie di incontri con le massime autorità religiose locali ed istituzionali. “Sarà un’esperienza emozionante, partecipare a questo pellegrinaggio insieme al Vescovo Fumagalli – ha affermato a sua volta il vescovo copto – unire così simbolicamente le due famiglie, quella copta con quella cattolica, la Terra Santa all’Egitto. La fuga della Sacra Famiglia in Egitto è molto importante per tutto il nostro popolo egiziano”. Al Cairo, domenica 17 giugno, la prima messa in programma sarà celebrata da mons. Fumagalli e nella quale verrà ricordato Giulio Regeni, rapito e ucciso in Egitto nel 2016. Mercoledì 20 giugno, durante il tragitto che porterà il gruppo a far visita alle Chiese copte a Wadi Al Natrun, lungo la strada i pellegrini si fermeranno nel luogo dove fu ritrovato il corpo del giovane, per deporre un fiore e recitare una preghiera in suo ricordo. Il pellegrinaggio è stato organizzato in collaborazione con la Diocesi di Viterbo e la Sib (Società Italiana di Beneficenza).