Giovani: p. Magno, “hanno bisogno di punti di riferimento, no a modelli assurdi”

“Sarebbe utile se le inchieste, soprattutto quelle che riguardano i giovani, tenessero in considerazione il mondo dei sogni, che Papa Francesco mostra di tenere ampiamente presente”. Lo scrive padre Vito Magno nell’introduzione al libro che ha curato dal titolo “Inquieti sognatori. I giovani nella Chiesa di Papa Francesco” (Lev), che raccoglie conversazioni tenute con autorevoli interlocutori andate in onda su Radio Vaticana. “Frastornati da mille voci, circondati da valori contrastanti, i giovani di oggi si differenziano da quelli del Sessantotto per il bisogno che avvertono di punti di riferimento”, sottolinea il religioso. Guardando alla realtà di oggi, padre Magno afferma che “dove mancano eroi capaci di trascinare con la forza del bene, e perciò degni di essere imitati, vengono inventati modelli impossibili e assurdi, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti”. “Si arriva fino al punto di costruire un’immagine illusoriamente eroica di sé, che genera pseudo-eroi”. E padre Magno sostiene che “le ideologie ‘del nulla’, o quelle palesemente false, non sono state, e non sono meno deleterie di quanto lo sia il vuoto ideologico”. Quindi si verifica, a suo avviso, che “i giovani non rispondono perché nessuno li chiama”. Un riferimento esplicito anche alla possibilità di “farsi preti o religiosi”, “caduta poi nel vuoto perché sono mancati educatori capaci d’insegnare a desiderare”.

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