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Comece: riforma del regolamento di Dublino e rimozione delle cause profonde della migrazione

Bruxelles: Simona Ardovino (Commissione Ue) all'incontro promosso dalla Comece

(Bruxelles) “La Comece incoraggia un ruolo più attivo dell’Ue e dei suoi Stati membri nel rafforzare gli sforzi e nel superare le cause profonde della migrazione forzata promuovendo lo stato di diritto, la protezione dei diritti fondamentali dei cittadini, le strutture di pace, così come investimenti più ambiziosi nei Paesi di origine e di transito”. Il messaggio arriva oggi dalla Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) che in una recente riunione – anche in vista del Consiglio europeo di fine giugno – del suo gruppo di lavoro sulla migrazione e l’asilo ha discusso dell’attuale “status quo nei negoziati sul nuovo regolamento di Dublino”: “La riformulazione del regolamento di Dublino renderà gli Stati responsabili delle domande di asilo e il reinsediamento dei rifugiati attraverso un meccanismo di distribuzione”, spiega la nota Comece. Gli attuali disaccordi tra gli Stati membri dell’Ue riguardano “la natura obbligatoria del meccanismo e il numero di anni in cui il rifugiato deve rimanere nel Paese responsabile”. Dall’incontro anche la segnalazione delle “difficoltà” che incontrano le “autorità locali nell’attuazione dell’obbligo giuridico previsto dalla legislazione europea che criminalizza la facilitazione di ingresso, transito e residenza irregolare di migranti irregolari”. In alcuni casi “un’atmosfera di intimidazione scoraggia le persone dall’adempiere ai loro obblighi morali e, in alcuni casi, di fornire assistenza di assistenza ai migranti irregolari”.

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