Annuario statistico della Chiesa: la crisi delle vocazioni colpisce soprattutto Europa e America

foto SIR/Marco Calvarese

Nel 2016 l’andamento delle vocazioni sacerdotali, in linea con la flessione già riscontrata negli anni precedenti, continua la fase di diminuzione: si passa da 116.843 seminaristi maggiori del 2015 ai 116.160 del 2016 (683 unità in meno, pari a 0,6%); il tasso di vocazione (seminaristi per 100.000 cattolici) regredisce, da 9,09 a 8,94. A livello territoriale l’America (specialmente quella meridionale) risulta essere il continente con il più basso tasso di vocazione (5,13 seminaristi per 100.000 cattolici); l’Europa segue da vicino con un quoziente pari a 6,17. Lo si apprende dall’Annuarium Statisticum Ecclesiae 2016. Nel mondo, tra il 2010 e il 2016, si registra una diminuzione di 2830 seminaristi maggiori. La crisi delle vocazioni si accentua, quindi, a livello mondiale, ma un’analisi per aree più ristrette mette in evidenza situazioni territoriali differenziate. Andamento simile a quello mondiale (una fase di crescita seguita da una fase di calo) presenta l’Asia, che registra un saldo attivo, nell’intero periodo di 779 unità e con il punto di massimo nel 2012. In Europa e nel continente americano si registrano, invece, una costante flessione che ha portato a una diminuzione complessiva nell’intero periodo di 4.082 unità per l’America e di 2.949 per l’Europa. L’Africa manifesta un andamento diverso sia da quello mondiale che dalle altre aree territoriali. In tale continente, infatti, il numero dei seminaristi maggiori è costantemente cresciuto con un incremento assoluto dal 2010 al 2016 di 3.538 unità.

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