Sant’Antonio di Padova: p. Svanera (rettore), “cervello in uscita, aperto a nuovi approdi religiosi e culturali”

Nel 2018 “sant’Antonio sarebbe un giovane dal forte desiderio di vivere la vita; dal coraggio di decidere e perseguire i suoi sogni; dalla grande passione per Dio e gli uomini”. Lo scrive fra’ Oliviero Svanera, rettore della basilica di Sant’Antonio di Padova, nel messaggio per la festa del Santo, quest’anno dedicata ai giovani, in occasione del prossimo Sinodo dei vescovi. “Immagino – sottolinea il rettore – che oggi il nostro santo non sarebbe un giovane che si lascia sedurre facilmente dalle sirene di un godimento schiacciato sul consumo di beni o schiavo della pulsione del ‘tutto e subito’ o di un desiderio sregolato, volubile ed edonista, il cui esito è un cuore sempre insoddisfatto”. Piuttosto “fa’ spazio alla sete del cuore e attiva la domanda sul senso della vita e i suoi misteri; si applica nella ricerca del bene, nel desiderio di conoscere e andare in profondità nelle cose”. Un altro volto del santo indicato da padre Svanera è quello di un giovane capace di “grandi sogni, di scommesse sul futuro, di voglia di vivere, di desiderio di mettersi alla prova, di fiducia in sé stesso, generosità e desiderio di donarsi”. Tanto che “oggi non si accontenterebbe certo di effimeri piaceri o di proposte di piccolo cabotaggio”. Ricordando il viaggio in Marocco, il frate considera Antonio “non un cervello in fuga, ma – diremmo con Papa Francesco – un ‘cervello in uscita’, cioè un giovane sempre disponibile alle suggestioni dello Spirito, aperto a nuove approdi, non solo religiosi, ma culturali e sociali”. Quindi, il messaggio di Antonio è “giovane”, perché “oggi abbiamo bisogno di uomini e donne – di giovani certo, ma anche di adulti impegnati nel sociale, nella politica, nella scuola, nell’economia – che, come lui, non si accontentino dei piccoli sogni, ma sognino in grande”.

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