Nave Aquarius: Trucco (giuristi Asgi), “gesto positivo della Spagna” ma Italia “aveva obbligo giuridico”

La decisione della Spagna di permettere alla nave Aquarius di Sos Mediterranée con 629 migranti a bordo (tra cui bambini e donne incinte) di attraccare a Valencia “è un gesto molto positivo”, anche se “non era formalmente tenuta a farlo”. “Ma questo non cambia la situazione dell’Italia che avrebbe l’obbligo giuridico di portare le persone in un porto sicuro. Ci fa sentire in una posizione di assoluta arretratezza e violazione della normativa”: a parlare in un’intervista al Sir è Lorenzo Trucco, presidente dell’Associazione studi giuridici immigrazione (Asgi), che ha seguito l’evolversi della situazione dopo il divieto del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a far attraccare la nave in un porto italiano. “In un panorama così gretto, miope, egoistico e illegittimo nei confronti della ragione della normativa internazionale l’atto della Spagna è importante”, commenta Trucco, definendo l’accaduto “veramente agghiacciante, perché stiamo parlando di persone”. “Qui si incrociano elementi di diritto internazionale e di diritto interno – precisa -. Secondo le varie convenzioni prima di tutto occorre la salvaguardia della vita in mare, che vuol dire anche la conduzione delle persone salvate in un porto sicuro. In questo caso c’è una responsabilità italiana perché i soccorsi vengono coordinati dalle autorità marittime italiane. Se davvero venisse impedito l’accesso ad un porto potrebbero scattare delle norme di carattere penalistico, dall’omissione di soccorso a tutto ciò che ne consegue”. Chiudere i porti è dunque, secondo il giurista, “illegittimo e contrario alle ultime conquiste del sistema dei diritti umani, l’unica ricchezza europea di cui possiamo andare fieri, anche se c’è sempre stato un problema di effettività, cioè ad alcuni si applica, ad altri no. Ora siamo in una fase nuova. Il sistema è sotto attacco perché dice che non si applica ad una serie di persone. Questo è pericoloso perché la storia ci ha dato esempi tragici di come si comincia con alcune leggi restrittive rispetto ad alcune categorie e poi si prosegue”. “Sono i famosi primi 100 giorni di governo, per cui era prevedibile – osserva Trucco -. D’altra parte, in positivo, si stanno attivando anche molte forme di solidarietà per reagire a questa situazione”.

 

 

 

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy