(Strasburgo) Sono partiti in mattinata i lavori a Strasburgo dello European Youth Event con due ore e mezza di dibattito in Emiciclo tra il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, e 751 giovani (il numero esatto degli attuali eurodeputati) seduti sugli scranni. Un lungo elenco dei problemi che l’Europa si trova ad affrontare ha segnato l’intervento del presidente che ha messo in cima alle preoccupazioni la “disoccupazione giovanile” e l’impegno a evitare che “giovani menti” siano costrette a lasciare l’Ue, “mamma disattenta”. Tra gli appelli: partecipare alle decisioni per evitare “che qualcun altro decida per noi”. Il primo dovere di un politico “non spegnere i valori e i sogni dei giovani”. Nel dibattito sono stati toccati tanti temi e avanzate varie richieste dai giovani: digitale vuol dire più democrazia e partecipazione e se strumenti tradizionali come le elezioni tra i giovani non sono popolari, occorre – è stato detto – pensare e valorizzare nuove opportunità; fondare università europee in associazione con le istituzioni, è stato chiesto da un’altra partecipante, francese, così come di tutelare il diritto al “libero upload” per difendere la libertà dei giovani di comunicare e scambiare; e poi ancora più risorse per l’Erasmus+ e per le associazioni giovanili; più sostegno agli scambi tra giovani europei e giovani extra europei (questa richiesta è stata avanzata da una partecipante cinese) e un “permesso di soggiorno europeo” per studenti non Ue.

Un intervento ha fatto riferimenti ai dazi Usa sull’acciaio e l’alluminio e ha domandato “come mai non sia andato a Washington nessun rappresentante Ue”, così come hanno fatto Merkel e Macron nelle ultime settimane. Ad aprire il dibattito è stata una esecuzione dell’Inno europeo speciale, cantato a cappella da un gruppo di giovani. Tutte le richieste hanno un messaggio: più Europa.