Assemblea Kek: al centro dei lavori oggi “l’ospitalità”. Negro (Fcei), “da che parte stiamo? Dalla parte della filoxenia o della xenofobia?”

“Da che parte stiamo? Dalla parte della filoxenia o della xenofobia?”. È riecheggiata questa domanda oggi a Novi Sad, la città serba dove si sta svolgendo l’assemblea generale della Kek sui temi del futuro dell’Europa e della testimonianza cristiana e dove la giornata di oggi è dedicata al tema della “ospitalità”. A porla è stato questa mattina il pastore Luca Negro, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, che in apertura di giornata ha appunto posto le Chiese di fronte ad una tematica “delicata e controversa”, ha detto, in un momento in cui “le persone pensano che tutti i rifugiati e i richiedenti asilo che cercano di venire in Europa, chi per fuggire dalla guerra chi per fame, debbano essere respinti”.
In Italia – ha detto il pastore Negro – la Federazione delle Chiese protestanti è attiva da decenni nel campo delle migrazioni, ma “la recente evoluzione, con le migliaia di vittime che muoiono nel Mediterraneo, di fronte alle nostre coste, ci ha spinto a istituire un nuovo programma che è diventato la nostra priorità”. È il progetto Mediterranean Hope – ha raccontato l’esponente italiano – che include diverse iniziative: un osservatorio sulla migrazione sull’isola di Lampedusa, un centro di accoglienza per migranti – specialmente per i minori non accompagnati – a Scicli (Sicilia) e, in particolare, il progetto ecumenico dei corridoi umanitari, con la collaborazione della Comunità di Egidio e il sostegno finanziario delle Chiese valdesi e metodiste. “Grazie a questo progetto, dal 2016 siamo stati in grado di portare 1.200 rifugiati particolarmente vulnerabili, la maggior parte siriani, che arrivano in Italia per vie legali e in tutta sicurezza”. Altre Chiese hanno seguito l’esempio italiano come in Francia e in Belgio tanto che Nils Muižnieks, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, ha affermato che i corridoi umanitari sono “un buon esempio di ciò che l’Europa può fare per aiutare i migranti e per rispondere ai massicci arrivi di rifugiati”. Anche Papa Francesco – ha sottolineato Negro – ha elogiato il progetto come “un segno concreto di impegno per la pace e la vita”. L’impegno è quello di essere “esempio di filoxenia” in Europa e “con tutti i cristiani europei, realizzare la promessa fatta nel 2001 nella “Charta Oecumenica”, e cioè garantire ai migranti, rifugiati e richiedenti asilo di essere accolti “con dignità”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa

Informativa sulla Privacy