Santa Sede: statuto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, “collegialità, sinodalità e sussidiarietà”

“Collegialità, sinodalità e sussidiarietà”. Sono questi i tre principi che governano l’attività del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, di cui oggi la Sala Stampa della Santa Sede ha diffuso lo statuto. Il Dicastero, si legge all’articolo 1, “è competente in quelle materie che sono di pertinenza della Sede apostolica per la promozione della vita e dell’apostolato dei fedeli laici, per la cura pastorale dei giovani, della famiglia e della sua missione, secondo il disegno di Dio e per la tutela e il sostegno della vita umana”, ed “intrattiene relazioni con le Conferenze episcopali, le Chiese locali e altri organismi ecclesiali, promovendo lo scambio tra di essi e offrendo la sua collaborazione affinché siano promossi i valori e le iniziative connesse a suddette materie”. Il Dicastero, che “segue in tutto le norme stabilite per la Curia Romana”, è presieduto dal prefetto, coadiuvato da un segretario, “che potrebbe essere laico”, e da almeno due sotto-segretari laici, ed è dotato di “un congruo numero di officiali, chierici e laici, scelti, per quanto è possibile, dalle diverse regioni del mondo, secondo le norme vigenti della Curia Romana”. Tra i propri membri, oltre ai consultori, il dicastero annovera per statuto anche fedeli laici, “uomini e donne, celibi e coniugati, impegnati nei diversi campi di attività e provenienti dalle diverse parti del mondo, così che rispecchino il carattere universale della Chiesa”. Spetta al Dicastero, si legge ancora nello statuto, “animare e incoraggiare la promozione della vocazione e della missione dei fedeli laici nella Chiesa e nel mondo, come singoli, coniugati o no, e altresì come membri appartenenti ad associazioni, movimenti, comunità”. Esso, inoltre, “promuove studi per contribuire all’approfondimento dottrinale delle tematiche e delle questioni riguardanti i fedeli laici”, nonché “convegni internazionali e altre iniziative sia attinenti all’apostolato dei laici, ai giovani, all’istituzione matrimoniale e alla realtà della famiglia e della vita nell’ambito ecclesiale, sia inerenti le condizioni umane e sociali del laicato, dei giovani, dell’istituto familiare e della vita umana nell’ambito della società”. Nell’ambito della formazione, il Dicastero “promuove la partecipazione dei fedeli laici all’istruzione catechetica, alla vita liturgica e sacramentale, all’azione missionaria, alle opere di misericordia, di carità e di promozione umana e sociale. Ne sostiene e incoraggia altresì la presenza attiva e responsabile nella vita parrocchiale e diocesana, e negli organi consultivi di governo presenti nella Chiesa a livello universale e particolare”. Tra le competenze, anche quella di valutare “le iniziative delle Conferenze episcopali che chiedono alla Santa Sede, secondo le necessità delle Chiese particolari, l’istituzione di nuovi ministeri e uffici ecclesiastici”.

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