Santa Sede: statuto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. Attenzione a giovani, ruolo della donna, famiglia e “situazioni irregolari”

“Approfondire la riflessione sul rapporto uomo-donna nella rispettiva specificità, reciprocità, complementarità e pari dignità” e valorizzare il  “genio” femminile, dando il suo  contributo “alla riflessione ecclesiale sull’identità e la missione della donna nella Chiesa e nella  società, promovendone la partecipazione”. È uno dei compiti del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, reso pubblico oggi e approvato “ad experimentum”. Oltre alla formazione dei giovani, si legge nello statuto, il Dicastero “promuove la cura pastorale della famiglia, ne tutela la  dignità e il bene basati sul sacramento del matrimonio, ne favorisce i diritti e la responsabilità nella Chiesa e nella società civile, affinché l’istituzione familiare possa sempre meglio assolvere le proprie funzioni sia nell’ambito ecclesiale che in quello sociale”. “Discerne i segni dei tempi per valorizzare le opportunità in favore della famiglia, far fronte con fiducia e sapienza evangelica alle sfide che la riguardano e applicare nell’oggi della società e della storia il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia”: con questo obiettivi il Dicastero della Santa Sede “promuove convegni ed eventi  internazionali, in particolare l’Incontro mondiale delle famiglie” e “segue l’attività degli istituti, delle associazioni, dei movimenti e delle organizzazioni  cattoliche, nazionali e internazionali, il cui fine è servire il bene della famiglia. Cura l’approfondimento della dottrina sulla famiglia e la sua divulgazione mediante un’adeguata catechesi; favorisce in particolare gli studi sulla spiritualità del matrimonio e della  famiglia e il loro risvolto formativo. Offre linee direttive per programmi formativi per i fidanzati che si preparano al matrimonio e per le giovani coppie di sposi”. “Esprime la sollecitudine pastorale della Chiesa anche nei confronti delle situazioni dette ‘irregolari'”, si legge sulla scorta dell’Amoris Laetitia: “Offre linee direttive anche per programmi pastorali che sostengano le famiglie nella formazione dei giovani alla fede e alla vita ecclesiale e civile, attenti specialmente ai poveri e agli emarginati, così come al dialogo intergenerazionale. Favorisce l’apertura delle famiglie all’adozione e all’affidamento dei bambini e alla cura degli anziani, rendendosi presente presso le istituzioni civili perché sostengano tali pratiche”. Il Dicastero, che ha “un diretto legame con il Pontificio Istituto teologico Giovanni Paolo II per le scienze del matrimonio e della famiglia”, “sostiene e coordina iniziative in favore della procreazione responsabile, come pure per la tutela della vita umana dal suo concepimento fino al suo termine naturale, tenendo presenti i bisogni della persona nelle diverse fasi evolutive. Promuove e incoraggia le organizzazioni e associazioni che aiutano la donna e la famiglia ad  accogliere e custodire il dono della vita, specialmente nel caso di gravidanze difficili, e a prevenire  il ricorso all’aborto. Sostiene altresì programmi e iniziative volti ad aiutare le donne che avessero abortito”. Sulla base della dottrina morale cattolica e del Magistero della Chiesa “studia e promuove la  formazione circa i principali problemi di biomedicina e di diritto relativi alla vita umana e circa le ideologie che vanno sviluppandosi inerenti la stessa vita umana e la realtà del genere umano”. Di qui il legame con la Pontificia Accademia per la vita.

 

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