Venezuela: mons. Azuaje (Trujillo), “i bambini muoiono di fame, tanta criminalità e attacchi contro preti”

“Mi addolora molto il problema dell’infanzia, dei neonati. In alcune zone la malnutrizione è causa di morte. Nei due ospedali più grandi i bambini arrivano e muoiono perché non ci sono nemmeno le medicine. Ma soprattutto manca il cibo”. A parlare in collegamento telefonico dal Venezuela è mons. Castor Oswaldo Azuaje Perez, vescovo di Trujillo, diocesi all’interno del Paese verso il confine con la Colombia, durante la conferenza stampa di Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) oggi a Roma. Lo Stato di Trujillo, dove passano i venezuelani in fuga verso la Colombia (oltre 1 milione) è tra i più poveri. La crisi economica ha colpito l’agricoltura, mezzo di sussistenza della popolazione. “Stiamo distribuendo cibo tramite le pentole della solidarietà, con tanta generosità, anche i sacerdoti si siedono per mangiare con i poveri – ha raccontato -. Questa povertà dà origine ad una grande solidarietà. I preti vivono il Vangelo con tanta gioia e spirito missionario, andando tra i più bisognosi”. La Caritas sta facendo un grande lavoro a Caracas e all’interno del Paese, ha precisato, “ci sta aiutando molto economicamente perché con l’inflazione tutto costa troppo”. La crisi umanitaria ha anche esasperato la criminalità: “Stanno succedendo fatti molto dolorosi e amari – ha aggiunto -. Ogni giorno avvengono crimini, ci sono morti assassinati. Entrano anche nelle case dei sacerdoti. C’è una insicurezza molto grande, il governo non riesce a controllare la situazione, a questo si aggiunge il narcotraffico”. Mons. Azuaje ha confermato la presenza di oltre 300 prigionieri politici nelle carceri di Caracas e Maracaibo. La Chiesa non riesce ad intervenire in loro aiuto perché non lasciano entrare facilmente nei penitenziari. “Non sappiamo se la comunità internazionale si sta impegnando per la loro liberazione – ha affermato – ma sarebbe necessaria una maggiore pressione”. Anche il Papa, ha ricordato, “è stato sempre molto interessato alla situazione del Venezuela, non vuole che continui la sofferenza, ha cercato di dialogare per capire come influire per un cambiamento ma finora non c’è stato”. A proposito della posizione degli Stati Uniti, il vescovo di Trujillo ha giudicato “giusta” la penalizzazione di “certi attori politici molto importanti cominciando dal presidente”: “Ma vorremmo anche sapere se vogliono accogliere i nostri immigrati. All’inizio i venezuelani sono stati ricevuti bene, ultimamente si stanno chiudendo le porte”.

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