Papa a Ostia: mons. Falbo (parroco Santa Monica), per combattere la mafia la Chiesa deve “formare le coscienze”

foto SIR/Marco Calvarese

“La gran parte di Ostia è sana”. Ci tiene a precisarlo mons. Giovanni Falbo, 74 anni, da 41 anni parroco a Santa Monica, in un’intervista al Sir alla vigilia del Corpus Domini. Per la prima volta, infatti, dopo 40 anni, la tradizionale processione non si snoderà da San Giovanni a Santa Maria Maggiore, ma compirà un percorso di circa un chilometro partendo dalla piazza antistante alla parrocchia di Santa Monica, dove il Papa celebrerà la Messa il 3 giugno alle 18, per arrivare alla parrocchia di Nostra Signora di Bonaria, dove impartirà la benedizione eucaristica. Oltre al vicario del Papa, mons. Angelo De Donatis, concelebreranno con Francesco i parroci delle otto parrocchie del litorale. “Voglio dire a Papa Francesco che la gente è con lui, lo sostiene, ascolta la sua parola, ha bisogno della sua parola e che la parte buona di Ostia – quella preponderante – accoglie il suo messaggio”, anticipa al Sir il parroco a proposito dello stato di salute della seconda città del Lazio, 300mila abitanti, salita alla ribalta della cronaca per episodi legati alla criminalità organizzata che hanno portato fino al commissariamento del decimo municipio. “Quando si accendono i riflettori dei media – la denuncia – succede spesso che l’opinione pubblica viene condizionata da questo messaggio a senso unico”. Il rischio allora, è dimenticare “il tanto bene che c’è”. Cosa può fare la Chiesa per contrastare la mafia? Mons. Falbo non ha dubbi: “Quello che ha sempre fatto. Formare le coscienze. Non esiste una bacchetta magica”.

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