Papa a Ostia: mons. Falbo (parroco a Santa Monica), “non è una visita a una parrocchia ma a un’intera comunità”

foto SIR/Marco Calvarese

“Un atto di amore per Ostia”: così mons. Giovanni Falbo, parroco di Santa Monica, in un’intervista al Sir, definisce la scelta di Papa Francesco di celebrare la festività del Corpus Domini, il 3 giugno, sul litorale romano invece che a San Giovanni e Santa Maria Maggiore. Un evento, quello di domenica prossima, che “non è una visita ad una parrocchia ma ad un’intera comunità”, precisa il parroco. Non è la prima volta, del resto, che il Papa viene ad Ostia: c’era già stato il 3 maggio del 2015 per visitare la parrocchia Regina Pacis e poi un anno fa, il 19 maggio, senza preavviso aveva fatto visita alla comunità parrocchiale “Stella Maris” suonando al citofono delle palazzine popolari accompagnato dal parroco, don Plinio Poncina. In questi 50 anni, sul mare di Roma molte cose sono cambiate: non c’è più la divisione tra la “Ostia bene”, quella dei villini liberty e degli Anni 50, e la Ostia delle baraccopoli in cui hanno trovato posto gli sfollati dopo la guerra. “Ora le distanze sociali si sono colmate”, spiega don Giovanni: “C’è stata una crescita della società, anche dal punto di vita religioso. Quando sono arrivato qui, erano gli anni in cui il Concilio muoveva i primi passi: molto è stato fatto, soprattutto sul versante della formazione. Certo, il disagio sociale c’è e si tocca con mano, ma la sinergia tra le parrocchie funziona, come dimostrano le iniziative comuni portate avanti nella recente Quaresima sul tema della giustizia e della legalità.

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