Migrazioni: Letta (Ist. Delors), “l’Europa è stata scaricabarile”. “Oggi percezione più distorta della realtà”

“Sulla grande crisi migratoria di questi anni l’Europa è stata scaricabarile”. Lo ha affermato stasera a Roma Enrico Letta, presidente Istituto Delors ed ex presidente del Consiglio nel 2013-2014, nel suo intervento al terzo incontro conclusivo “Aiutiamoli a casa loro” promosso dal Centro Astalli alla Pontificia Università Gregoriana. Letta ha evidenziato innanzitutto “l’impatto devastante che in questi anni ha avuto sulle società europee il discorso politico e mediatico sul tema migrazioni”. “C’è un divario più profondo, più esteso, rispetto a qualunque altra politica pubblica, tra percezione e realtà – ha osservato -. Questo è l’ostacolo principale, oggi diventato pensiero dominante, sulla base di una realtà percepita”. Il problema è che queste “tesi precostituite e acquisite nel dibattito pubblico non trovano nessuna voce forte, autorevole e terza che lavori per smontarle”. Letta, che in veste di presidente del Consiglio istituì l’operazione “Mare nostrum” per salvare i migranti in mare, ha confidato che “ancora oggi continuo ad essere accusato, sui social, di essere colui che ha portato in Italia i terroristi”. Cosa è possibile fare? “Qualunque politica pubblica nazionale, europea – ha ammesso – di fronte ad una percezione così distorta della realtà si trova davanti all’impossibilità di creare consenso”. Inoltre, nell’affrontare la questione “l’Europa ha sbagliato”, ma non in quanto istituzioni europee: “Sono stati i singoli Paesi europei che non hanno voluto dare una delega comune a livello europeo, hanno messo il veto, per tenersi la libertà di dire no su frontiere e passaporti e impedendo riforme e soluzioni”. A suo avviso “il problema non è l’Europa ma la non-Europa”, ossia l’atteggiamento “che hanno avuto i Paesi europei, Italia compresa”. In questo modo, ha sottolineato, “è finita l’idea di Europa che vorrebbe abbattere le barriere tra di noi e superare le disuguaglianze geografiche”. Anche in Italia, ha osservato, “per miopia, scelte politiche sbagliate, atteggiamenti culturali non coraggiosi, abbiamo lasciato andare la società dietro ad idee e concetti sbagliati. Bisogna fare un lavoro culturale per mettere la verità e la realtà al centro delle cose”.

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