Infanzia: Save the Children, più della metà dei bambini al mondo gravemente minacciati da povertà, conflitti o discriminazioni

Povertà, conflitti o discriminazioni contro bambine e ragazze minacciano l’infanzia di oltre la metà dei minori al mondo: più di 1,2 miliardi di bambini, che rischiano di morire prima di aver compiuto 5 anni, di soffrire le conseguenze della malnutrizione, di non andare a scuola e ricevere un’istruzione o di essere costretti a lavorare o a sposarsi troppo presto. È la situazione dell’infanzia nel mondo secondo il nuovo rapporto “Le tante facce dell’esclusione”, diffuso oggi da Save the Children, alla viglia della Giornata internazionale dei bambini, il 1° giugno, da cui emerge che “più di un miliardo di bambini, nel mondo, vive in Paesi affetti dalla povertà, 240 milioni in aree dilaniate dai conflitti e oltre 575 milioni di bambine e ragazze si trovano in contesti caratterizzati da gravi discriminazioni di genere nei loro confronti”. Sono circa 153 milioni, invece, secondo il report, i minori che vivono in Paesi in cui tutte e tre queste minacce – povertà, conflitti e discriminazioni di genere – sono presenti. Nei Paesi in via di sviluppo, un minore su 5 vive in povertà estrema, soprattutto in Africa sub-sahariana, dove quelli in questa condizione sono il 52% del totale a livello globale, e Asia meridionale (36%). Nei Paesi in conflitto, invece, malnutrizione, malattie e mancanza di accesso alle cure sanitarie uccidono molto più delle bombe. Secondo lo studio di Save the Children, un bambino su 5 al mondo che muore prima dei cinque anni si trova in Paesi fragili e tormentati dai conflitti, così come più di tre quarti dei minori malnutriti a livello globale, pari a 122 milioni, vivono in aree caratterizzate da guerre e violenze.

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