Politica: Olivetti (cotituzionalista), “l’attuale crisi di governo diventa crisi di sistema”

“La questione in gioco nei prossimi mesi non è più quella del destino di questo o quel leader, di questo o quell’altro gruppo dirigente. Attorno al ruolo dell’Italia in Europa, alla questione della permanenza o meno nella moneta unica e al riconoscimento del quadro che essa comporta è posta una questione costituzionale fondamentale”. È quanto scrive il costituzionalista Marco Olivetti in un articolo pubblicato oggi su Avvenire. Olivetti analizza quanto successo rispetto al “rifiuto formale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di nominare il candidato alla carica di ministro dell’Economia cui ha fatto seguito la rinuncia del presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte”. Secondo il costituzionalista “occorre sfuggire alla tentazione di rinchiudersi nel bieco formalismo di una mera analisi testuale dell’articolo 92 della Costituzione e dell’equilibrio ivi previsto fra potere di proposta dei ministri da parte del presidente del Consiglio incaricato e potere di nomina da parte del presidente della Repubblica”. “Il prisma da cui guardare alla grave crisi costituzionale in cui la scelta politica di Luigi Di Maio e – ancor più – Matteo Salvini ha fatto precipitare il Paese – rileva Olivetti – è quello della situazione di anormalità costituzionale che l’evolversi della crisi di governo ha lentamente portato alla luce”. Rispetto ad una “situazione normale”, per il costituzionalista, “quando è in gioco la Costituzione – che è ben altra cosa che le singole disposizioni di essa – il ruolo del suo principale garante politico – il presidente della Repubblica – muta radicalmente”. “Il Capo dello Stato – spiega – si attiva allora come un ‘motore di riserva’ e le sue attribuzioni si dilatano (nei limiti di quanto non sia escluso dal testo costituzionale), purché esse siano esercitate al fine di garantire gli equilibri fondamentali della libera convivenza costituzionale”. “Come già Oscar Luigi Scalfaro negli anni 1992-96 e Giorgio Napolitano nel 2011-13, Sergio Mattarella – rileva Olivetti – si è calato suo malgrado in questo ruolo”. La “situazione eccezionale”, prosegue, “cambia radicalmente i caratteri dell’attuale crisi, che da crisi di governo diventa crisi di sistema”. Per Olivetti, “a meno che essa non venga rapidamente depotenziata mediante un periodo di tregua, i prossimi mesi saranno il tempo della decisione fondamentale su una questione” – quella del ruolo dell’Italia in Europa e della permanenza italiana nell’Euro – “così cruciale, gravida di conseguenze per la nostra democrazia, le nostre vite e i nostri risparmi”.

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