Comunicazione: don De Castro (Paolini), “abbandonare atteggiamenti di rassegnazione, costruire la cultura dell’incontro”

“Occorre una conversione che porti ad abbandonare i pensieri e gli atteggiamenti carichi di rassegnazione”. Lo scrive don Valdir José De Castro, superiore generale della Società San Paolo, nella lettera annuale indirizzata ai confratelli dal titolo “Apostoli comunicatori. Per una cultura dell’incontro”. Ricordando che “le sfide del nostro apostolato sono tantissime”, ha indicato “quelle che riguardano le opere da condurre con i mass media” e quelle che “ci spingono verso la comunicazione digitale in rete”. Due realtà che, tuttavia, “devono essere sempre più integrate tra loro”. Tra gli altri impegni della Società San Paolo, i centri culturali, i Centri Paolini di studi in comunicazione, le diverse attività in campo biblico, le librerie. Ma “la sfida davvero più grande è quella di rinnovare l’editore paolino come ‘uomo di comunicazione’”. “Vogliamo essere presenti nella ‘cultura della comunicazione’ con un ‘editore’ che cerca di integrare l’apostolato con la preghiera, con lo studio, con la vita comunitaria e che si prodiga a essere vero costruttore di una cultura dell’incontro”, sottolinea il superiore generale, che delinea il bisogno di una “vita integrale e integrata” da cui “dipende tutto il resto”. Elemento essenziale per raggiungere questo rinnovamento è “la nostra personale conversione, che presuppone un cambiamento nel modo di pensare e di agire, illuminato dallo Spirito, da cui dipende lo stesso rinnovamento delle nostre comunità e delle strutture apostoliche”.

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