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Spagna: eutanasia, i vescovi contro la proposta di legge. “Il comandamento ‘non uccidere’ fondamento di ogni etica umana”

La Commissione per la famiglia e la vita della Conferenza dei vescovi spagnoli si è espressa ieri riguardo l’iniziativa legislativa avviata su eutanasia e suicidio assistito. “Il comandamento ‘non uccidere’ è al fondamento di ogni etica veramente umana e, in particolare, della tradizione cristiana”, esordisce il documento che, citando Evangelium vitae e Spe Salvi, parla di “rispetto assoluto della vita” che deriva dal comandamento e sostiene l’impossibilità a “scuoterci di dosso la nostra finitezza”, a fronte di chi presenta eutanasia e suicidio assistito “come risposte attuabili e accettabili al problema del dolore e della sofferenza”. “L’eutanasia” è “un’azione o un’omissione che per sua natura e intenzione causa la morte con il fine di eliminare qualsiasi dolore” e per la Chiesa è “un male morale e un attacco alla dignità della persona”. I vescovi criticano nella proposta di legge “l’assolutizzazione del principio di autonomia e pura soggettività come criteri fondamentali della decisione” e affermano invece che “non c’è il diritto di disporre arbitrariamente della propria vita”. Tanto più che eutanasia e suicidio assistito “prevedono la partecipazione di altri”, quindi esulano dall’esclusiva autonomia della persona, argomentano i vescovi. Tali pratiche sono anche estranee alla medicina e alle professioni sanitarie, “sempre guidate dall’assioma del ‘curare, o almeno alleviare e sempre accompagnare e confortare’”, e contraddicono il Codice deontologico dei medici spagnoli.

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