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Una giovane giornalista berlinese atea, Valerie Schönian, tra l’aprile 2016 e il maggio 2017 aveva seguito un sacerdote di Münster, Franziskus von Boeselager, e ne aveva raccontato le giornate con scritti, immagini e video, in un blog, “Valerie e il prete”, definito “una delle proposte di maggior successo della Chiesa cattolica in internet”, con 60mila lettori al mese e fino a un milione di utenti sui social. Lanciato dal Centro per la pastorale vocazionale della Conferenza episcopale tedesca, il progetto ora è diventato un libro, appena uscito. In “Alleluja, come ho provato a capire la Chiesa cattolica” Valerie Schönian rilegge la sua esperienza in 360 pagine e sette capitoli; nell’epilogo parla anche don Franziskus. Continua intanto il progetto della pastorale vocazionale tedesca che ora si intitola “Dio in fuorigioco”: due giovani giornalisti, Timm Giesber e Christina Hertel, hanno continuato a raccontare la vita di suore o preti che vivono a servizio dei più deboli ed emarginati della società. Timm ha seguito suor Karin Knötig nel suo lavoro con i senza tetto. Christina scrive in queste settimane della sua esperienza con Luiz Fernando Braz, giovane consacrato che lavora in una comunità di recupero per tossicodipendenti in Allgäu.