Strage di Gaza: mons. Pizzaballa (Patriarcato latino Gerusalemme), “ci sentiamo impotenti davanti all’uccisione di persone inermi”

“Siamo qui riuniti innanzitutto per stringerci intorno al dolore di quanti in questi ultimi giorni hanno perso la vita. Purtroppo, dobbiamo ancora una volta constatare che nella nostra Terra la violenza e la forza sono considerate l’unico linguaggio possibile e che parlare di dialogo è diventato solo uno slogan. Lo abbiamo già detto altre volte e rilevato troppo spesso: nella nostra Terra la vita umana ha poco valore”. Lo ha detto oggi pomeriggio a Gerusalemme l’amministratore apostolico del Patriarcato Latino, mons. Pierbattista Pizzaballa, nell’omelia della veglia di preghiera per la pace a Gaza e in Medio Oriente, celebrata all’École Biblique, dopo le violenze dell’ultima settimana nella Striscia e nei territori palestinesi. “Davanti all’uccisione di persone inermi, al rifiuto ostinato a trovare soluzioni alternative alla violenza, ci sentiamo impotenti”, ha affermato il presule. Dopo questi “ennesimi episodi di violenza” e di fronte alle “minacce di guerra” che “ancora incombono”, la via indicata da mons. Pizzaballa è quella della “preghiera” per attingere “la forza di credere ancora e avere fiducia che possiamo cambiare” e che “la nostra Terra possa un giorno conoscere la giustizia e la pace, per la quale vale ancora la pena di operare”. “Vogliamo una pace che sia accoglienza cordiale e sincera dell’altro, volontà tenace di ascolto e di dialogo, vogliamo – ribadisce l’amministratore apostolico – che la paura e il sospetto cedano il passo alla conoscenza, all’incontro e alla fiducia, dove le differenze siano opportunità di compagnia e non pretesto per il rifiuto reciproco”. Di fronte a “violenza che provoca morte, giustificata e coperta da procedure per le quali la verità non è necessaria”, l’invito a “intercedere e per pregare per chiedere al Signore che ‘il suo braccio e la sua giustizia ci sostengano’”.

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