Festival di Cannes: la Palma d’oro al regista giapponese Kore’eda. Premiati Rohrwacher e Garrone

La Palma d’oro della 71a edizione del Festival di Cannes, assegnata nella cerimonia di chiusura di questa sera, è stata attribuita al regista giapponese Hirokazu Kore-eda per il suo film “Une affaire de famille”. Dell’autore nipponico, spesso ospite del Festival di Cannes, si evidenzia soprattutto la grande capacità d’indagare e raccontare le relazioni familiari, con attenzione e poesia; suoi sono i recenti “Father and Son” (2013), “Little Sister” (2015) e “Ritratto di famiglia con tempesta” (2017).
Nel Palmarès anzitutto spicca l’Italia con due riconoscimenti. Il primo va alla regista Alice Rohrwacher, che ha vinto la miglior sceneggiatura per “Lazzaro felice”, dichiarando: “È una sceneggiatura così bislacca. Grazie ai miei produttori, Tempesta e Rai Cinema, che hanno accolto questo progetto. E grazie ad Adriano/Lazzaro per essersi gettato in questa avventura”. La Rohrwacher ha condiviso il premio, assegnato ex aequo, con l’iraniano Jafar Panahi, autore di “Trois Visages”. Non potendo essere a Cannes, per le restrizioni imposte dal proprio Paese, il regista ha mandato la figlia che ha ringraziato il comitato di selezione di Cannes guidato da Thierry Frémaux.
Il secondo riconoscimento per l’Italia arriva con il film di Matteo Garrone, “Dogman”, per la miglior interpretazione maschile di Marcello Fonte; a consegnare il premio è stato Roberto Benigni, con la solita carica d’ironia ed entusiasmo, trascinando la platea. Marcello Fonte, emozionato e sorpreso, ha dichiarato: “Mi sento a casa, mi sento a mio agio qui. La mia famiglia è il cinema. Anche un solo granello di sabbia di Cannes è importante. Ringrazio tutti, Rai Cinema, Cannes, Matteo”.
La Giuria internazionale presieduta dal premio Oscar Cate Blanchett – e composta dai registi Denis Villeneuve, Robert Guédiguian, Ava DuVernay e Andreï Zviaguintsev, così come dagli attori Chang Chen, Kristen Stewart e Léa Seydoux, nonché dalla cantante Khadja Nin – ha voluto consegnare un Premio speciale, una “Palm d’or spécial”, al decano del cinema francese Jean-Luc Godard, tornato nuovamente in Concorso con “Le livre d’image”. A ritirare il riconoscimento però è stata la produttrice, non il regista presente.
Molto emozionata è stata invece la regista libanese Nadine Labaki nel ricevere il Premio della Giuria per il suo “Cafarnao” (“Capharnaüm”), opera dedicata ai bambini senza speranza, ai bambini violati. Il film ha ottenuto anche il riconoscimento della Giuria ecumenica, composta da membri delle organizzazioni internazionali Signis, cattolica, e Interfilm, protestante.
Il Gran Prix della Giuria è andato al regista Spike Lee per “BlacKkKlansman”, uno dei due registi statunitensi in Concorso, mentre il regista polacco, Pawel Pawlikowski – noto al grande pubblico per il film “Ida”, Premio Oscar come miglior film straniero nel 2015 – ha vinto la Palma per la miglior regia per con “Cold War”.
Per concludere, la Palma per la miglior attrice è stata assegnata a Samal Yeslyamova, protagonista del kazako “Ayka” di Sergei Dvortsevoy; il premio è stato preceduto dalla testimonianza dell’attrice-regista italiana Asia Argento, che è intervenuta contro le violenze sulle donne nel cinema citando direttamente Harvey Weinstein.

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