Migrazioni: card. Bassetti, “è una sfida culturale, politica e pastorale”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“La complessa questione delle migrazioni internazionali è sicuramente una delle più grandi sfide del mondo contemporaneo: una sfida culturale, politica e pastorale”. Lo ha ricordato questa sera il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, aprendo a Pietrelcina la manifestazione #PortidiTerra, seconda edizione del #WelcomeandWelfare (18-20 maggio). Citando la lettera “Comunità accoglienti, uscire dalla paura”, indirizzata dalla Commissione episcopale per le migrazioni della Cei alle comunità locali, Bassetti sottolinea che è necessario “avviare processi educativi che vadano al di là dell’emergenza, verso l’edificazione di comunità accoglienti capaci di essere “segno” e “lievito” di una società plurale costruita sulla fraternità e sul rispetto dei diritti inalienabili di ogni persona”. Le migrazioni sono “un segno dei tempi”, che richiede “uno sguardo purificato” che possa dar vita ad una “convivialità delle differenze” per superare quella diffusa “cultura della paura” – che a volte si trasforma in xenofobia – e per giungere ad una nuova cultura dell’incontro. “Tutto questo – afferma il card. Bassetti –, porterà in un futuro prossimo non solo ad avviare processi educativi come ho detto in precedenza ma anche ad aggiornare il welfare in modo inclusivo, senza togliere nulla a nessuno, ma ripensandolo alla luce delle nuove esigenze e, soprattutto, di una reale sostenibilità nel contesto della globalizzazione. Un contesto, sia chiaro, non semplice, che presenta infatti delle opportunità e delle contraddizioni”. “La grandezza delle sfide non ci deve spaventare – ammonisce il presidente della Cei –. Le sfide più grandi hanno sempre un terreno concreto. Luoghi concreti dove i problemi si vivono, cioè quelli dove la Chiesa incarna la missione che le è affidata dal Signore. La Chiesa locale, diocesi e parrocchie, ha infatti la missione di essere fermento e presenza profetica e ringrazio il cielo per le tante realtà ecclesiali che sono oggi presenza profetica, nei fronti difficili dell’attenzione alle persone povere e marginali e dell’accoglienza ai migranti”.

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