Ue-Balcani occidentali: Tajani, “Serbia e Montenegro in pole position per l’adesione”. Gentiloni, “rapporto speciale tra Italia e questa regione”

Sofia, 17 maggio: conferenza stampa del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. Nell'altra foto, il premier italiano Gentiloni discute con il Presidente francese Macron

(dall’inviato a Sofia) “Serbia e Montenegro sono in pole position” per l’adesione all’Ue. Ma la “prospettiva europea” è aperta a tutti i Balcani occidentali, cui è richiesto “il rispetto di tutte le regole Ue”. Lo ha affermato Antonio Tajani in una breve conferenza stampa al Palazzo della cultura a Sofia, dove si svolge il summit Ue-Balcani occidentali. Per Tajani la stabilità dei Balcani riguarda direttamente l’Ue, mentre sono aperti diversi capitoli da affrontare insieme: l’immigrazione illegale, la lotta al terrorismo (che si attua, ha dichiarato, anche mediante il dialogo interreligioso) e la complessiva crescita della regione, per la quale Tajani propone un pacchetto di investimenti per 10 miliardi di euro. Per le prossime, possibili, adesioni all’Ue resta fissato l’orizzonte del 2025, che dovrebbe riguardare appunto Belgrado e Podgorica. Il presidente dell’Euroassemblea sostiene che tutti i leader Ue sono favorevoli a una forte cooperazione “con i Balcani occidentali, che sono una regione europea”.
Il premier italiano Paolo Gentiloni, a margine dei lavori del summit, ha ribadito il favore dell’Italia verso una futura adesione dei Balcani occidentali: “L’Italia è sempre stata a favore – ha dichiarato – e abbiamo un rapporto speciale con i Balcani, fondato sulla storia, l’economia, la geografia. Siamo uno dei principali partner economici, insieme alla Germania”, di questa regione. A suo avviso la posizione favorevole di Roma anche per quanto riguarda l’avvio dei negoziati con Albania e Macedonia non dovrebbe cambiare nonostante il nuovo governo. “Sarebbe quantomeno paradossale”.

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