Ue-Balcani occidentali: Dichiarazione di Sofia, contrastare corruzione, armi e droga. Impegni per istruzione e giovani

(dall’inviato a Sofia) La “Dichiarazione di Sofia”, resa noto al termine del summit Ue-Balcani occidentali, comprende una seconda parte di attualizzazione concreta dei principi espressi nella prima parte, sotto il titolo “Programma delle priorità di Sofia”. Il primo capitolo si intitola “Rafforzare il sostegno allo stato di diritto e alla buona governance”; per questo occorre “dare maggiore sostegno alla riforma del sistema giudiziario e agli sforzi nella lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata”; “ampliare le missioni consultive in materia di stato di diritto” e “rafforzare il monitoraggio delle riforme attraverso missioni di valutazione inter pares più sistematiche e caso per caso”; “fornire sostegno ai Balcani occidentali attraverso il Fondo europeo per la democrazia a favore dell’indipendenza e del pluralismo dei mezzi di comunicazione e della società civile”.
Il secondo capitolo s’intitola “Rafforzare l’impegno sulla sicurezza e la migrazione” e prevede fra l’altro di: “intensificare la collaborazione in materia di lotta contro il terrorismo e prevenzione della radicalizzazione e dell’estremismo violento”; “rafforzare significativamente la cooperazione operativa nella lotta contro la criminalità organizzata internazionale in settori prioritari quali le armi da fuoco, la droga, il traffico di migranti e la tratta di esseri umani”; “rafforzare la cooperazione in materia di gestione della migrazione e delle frontiere”; “creare una task force interagenzie dell’Ue nel settore Gai (giustizia e affari interni), coordinata dalla Commissione. Le priorità di Sofia affrontano poi una vasta gamma di punti fra cui: “sostenere lo sviluppo socioeconomico e dedicare particolare attenzione ai giovani” (istruzione, Erasmus+, un “laboratorio per i giovani dei Balcani occidentali”).

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