Salute: don Angelelli, “un progetto pubblico-privato per raggiungere gli ultimi degli ultimi”

foto SIR/Marco Calvarese

Un progetto di collaborazione pubblico – privato per raggiungere “gli ultimi degli ultimi” perché nessuno venga più dimenticato e abbandonato. Lo annuncia in un’intervista al Sir don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, a conclusione del XX convegno nazionale “Uno sguardo che cambia la realtà. La pastorale della salute tra visione e concretezza” (Roma 14- 16 maggio). “Occorre avere un punto di contatto sul territorio”, afferma, e a tale fine “la Chiesa mette a disposizione la propria capacità di penetrazione e di storica presenza territoriale”; lo Stato “le proprie professionalità”. “Stiamo disegnando dei modelli nuovi – racconta il direttore dell’Ufficio Cei -, ancora in fase di studio: un progetto di integrazione fondato sul principio di sussidiarietà inteso come una collaborazione pubblico-privato, quindi Stato-Chiesa, per il benessere della persona”. Senza l’intenzione di sostituire la sanità con un’offerta alternativa: “ci affianchiamo allo Stato per creare un modello nel quale ognuno, nel rispetto delle competenze e dei ruoli, si integri”. Così, “avvicinando la parrocchia alla sanità, speriamo di poter recuperare soprattutto gli ultimi degli ultimi cioè gli ‘irraggiunti’”. Perché “la sanità funziona ‘push and pull’: chiedendo una prestazione la si riceve, magari in ritardo. Ma che cosa accade a quelli che non riescono nemmeno a fare la richiesta? Bisogna riuscire a intercettarli e accompagnarli”. “All’interno del nostro sistema universalistico spetta allo Stato offrire risposta alla domanda di salute dei cittadini; noi però vogliamo creare quei corridoi, quella funzione di connessione affinché tutti, anche gli ‘irraggiunti’ diventino raggiungibili”. I lavori sono già in corso “con alcune strutture pubbliche per creare un modello che verrà testato in alcune aree del nord, del centro e del sud Italia. Se questo progetto dovesse risultare efficace – conclude don Angelelli – lo proporremo su tutto il territorio nazionale”.

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