Economia e finanza: Santa Sede, serve “certificazione pubblica” per garantire “sanità” di tutti i prodotti finanziari. No a “condotte immorali”

“Introdurre una certificazione da parte dell’autorità pubblica nei confronti di tutti i prodotti che provengono dall’innovazione finanziaria, allo scopo di preservare la sanità del sistema e prevenire effetti collaterali negativi”. È una delle proposte contenute nel nuovo documento della Santa Sede su economia e finanza. “Favorire la sanità ed evitare l’inquinamento, anche dal punto di vista economico”, per la Santa Sede “è un imperativo morale ineludibile per tutti gli attori impegnati nei mercati”: di qui l’urgenza di “un coordinamento sovra-nazionale fra le diverse architetture dei sistemi finanziari locali”, in modo da costituire una sorta di “biodiversità economica e finanziaria”. “Poteri politici e poteri economico-finanziari devono sempre rimanere distinti ed autonomi e nello stesso tempo essere finalizzati, al di là di ogni nociva continuità, alla realizzazione di un bene che è tendenzialmente comune e non riservato solo a pochi e privilegiati soggetti”, la ricetta del documento, in cui si pronuncia un “no” deciso a “condotte immorali di esponenti del mondo finanziario” e si invoca la necessità di “garantire un serio controllo dell’affidabilità e della qualità di tutti i prodotto economico-finanziari, specialmente quelli più strutturati”. All’interno della globalizzazione del sistema finanziario, l’altra proposta della Santa Sede, è auspicabile la costituzione di “un coordinamento stabile, chiaro ed efficace, fra le varie autorità nazionali di regolazione dei mercati”, le cui attività siano “indipendenti e vincolate alle esigenze dell’equità e del bene comune”.

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