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Economia e finanza: Santa Sede, “benessere non è solo Pil”, no a “profitto ad ogni costo”

(Foto: AFP/SIR)

“Nessun profitto è legittimo quando vengono meno l’orizzonte della promozione integrale della persona umana, della destinazione universale dei beni e dell’opzione preferenziale per i poveri”. A ricordarlo è il nuovo documento della Santa Sede su economia e finanza. “Ogni progresso del sistema economico – si legge nel testo – non può considerarsi tale se misurato solo su parametri di quantità e di efficacia nel produrre profitto, ma va commisurato anche sulla base della qualità della vita che produce e dell’estensione sociale del benessere che diffonde, un benessere che non si può limitare ai suoi aspetti materiali”. Il benessere, perciò, “va valutato con criteri ben più ampi della produzione interna lorda di un Paese (Pil), tenendo invece conto anche di altri parametri, quali ad esempio la sicurezza, la salute, la crescita del ‘capitale umano’, la qualità della vita sociale e del lavoro. E il profitto va sempre perseguito ma mai ‘ad ogni costo’, né come referente totalizzante dell’azione economico”. Di qui l’importanza di “parametri umanizzanti” alla cui base c’è la gratuità, cioè la capacità di instaurare “un circolo virtuoso fra profitto e solidarietà che, grazie al libero agire dell’uomo, può sprigionare tutte le potenzialità positive dei mercati”.

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