Cybercrime: card. Parolin, “cyberbulling, sexting e sextortion non possono essere tollerati in nessun modo”. “Porre fine ad ogni forma di violenza contro i bambini”

“I progressi tecnologici portano molti risultati positivi, ma non possiamo sottovalutare il lato oscuro del nuovo mondo digitale in cui viviamo”. Lo scrive il card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, nel messaggio inviato ai partecipanti alla Riunione annuale della Commissione per la prevenzione dei crimini e la giustizia criminale (Ccpocj), in corso a Vienna fino al 18 maggio. “Uno dei suoi aspetti più gravi è la diffusione di nuove forme di attività criminali, o di antiche forme attuate con nuovi potentissimi strumenti”, ha proseguito il cardinale, secondo il quale “contrastarle efficacemente è il vostro compito necessario e urgente”. “Tutti ci dobbiamo preoccupare che lo sviluppo mondiale promuova la dignità di ogni persona umana che viene al mondo, perché possa crescere in modo sano e armonico nel corpo e nello spirito, in una società che la accoglie e la protegge”, ha affermato Parolin, sottolineando “l’urgenza di porre fine ad ogni forma di violenza contro i bambini”, come raccomanda l’obiettivo n. 16 dell’Agenda delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. “Papa Francesco è convinto che un degno sviluppo sostenibile possa realizzarsi solo se i bambini, che sono il domani della famiglia umana, sono messi al centro dell’attenzione, favoriti e protetti negli anni decisivi della loro crescita”, ha ricordato il segretario di Stato Vaticano citando a tal proposito la “Dichiarazione di Roma” del 6 ottobre scorso, a cui il Santo Padre ha dato il suo “appoggio convinto” facendo appello “allo sforzo di governi, leader religiosi, studiosi, industrie tecnologiche, forze dell’ordine, organizzazioni mediche, educatori, organizzazioni della società civile, perché contribuiscano ad affrontare insieme un problema che supera le possibilità dei singoli attori”. “La proliferazione di immagini di violenza e di pornografia sempre più estreme altera profondamente la psicologia e addirittura il funzionamento neurologico dei bambini”, il grido d’allarme di Parolin, secondo il quale “cyberbulling, sexting e sextortion corrompono le relazioni interpersonali e sociali; le forme di adescamento sessuale tramite la rete, la visione in diretta di stupri e violenze, così come l’organizzazione online di prostituzione e di traffico di persone e l’istigazione alla violenza e al terrorismo sono tutti esempi evidenti di crimini orribili che non possono venire tollerati in nessun modo”.

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