Cor Orans: la clausura è “un obbligo”, mass media “devono essere usati con sobrietà e discrezione”

La clausura “è un obbligo”, e i media “devono essere usati con sobrietà e discrezione, non solo riguardo ai contenuti ma anche alla quantità delle informazioni e al tipo di comunicazione”. A disporlo è l’Istruzione “Cor Orans”, applicativa della costituzione apostolica di Papa Francesco “Vultum Dei quaerere” sulla vita contemplativa femminile. “La separazione dal mondo caratterizza la natura e le finalità degli Istituti di vita consacrata religiosi e corrisponde al dettato paolino di non conformarsi alla mentalità di questo secolo, fuggendo ogni forma di mondanità”, si ricorda nel testo diffuso oggi: “Per la vita religiosa, la clausura costituisce un obbligo comune a tutti gli istituti ed esprime l’aspetto materiale della separazione dal mondo”. “La modalità della separazione dall’esterno dello spazio esclusivamente riservato alle monache deve essere materiale ed efficace, non solo simbolica o spirituale”, la raccomandazione del testo, in cui si fa presente che “si può svuotare il silenzio contemplativo quando si riempie la clausura di rumori, di notizie e di parole”. Di qui la “grande importanza”, per la vita contemplativa, di “raccoglimento” e “silenzio”, per salvaguardare la quale occorre un uso prudente dei media. A questo proposito, l’Istruzione scende nel dettaglio: “L’uso dei mezzi di comunicazione, per motivo di informazione, di formazione o di lavoro, può essere consentito nel monastero, con prudente discernimento, ad utilità comune, secondo le disposizioni del Capitolo conventuale contenute nel progetto comunitario di vita”. “Le monache – il compito affidato alle religiose – curano la doverosa informazione sulla Chiesa e sul mondo, non con la molteplicità delle notizie, ma sapendo coglierne l’essenziale alla luce di Dio, per portarle nella preghiera in sintonia con il cuore di Cristo”.

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