Papa Francesco: a partecipanti veglia mariana dei giovani, “santità vero elisir di giovinezza”

“Se Sant’Ambrogio si diceva convinto che ‘ogni età è matura per la santità’, senza dubbio lo è pure l’età giovanile. Non abbiate dunque paura di essere santi, guardando Maria, a San Gabriele e a tutti i santi che vi hanno preceduto e vi indicano la strada”. Lo ha detto Papa Francesco nel videomessaggio proiettato, oggi pomeriggio, nel nuovo Santuario di San Gabriele dell’Addolorata (Teramo), dove si sta svolgendo la veglia mariana internazionale dei giovani in preparazione del prossimo Sinodo dei vescovi. In collegamento video, le diocesi di Panama City (Panama), Novosibirsk (Federazione Russa), Waterford (Irlanda), Tainan City (Taiwan). “È bello che dei giovani preghino il Rosario, manifestando così il loro affetto per la Vergine – ha aggiunto il Papa -. Il suo messaggio, del resto, è oggi più attuale che mai. E questo perché lei è una giovane tra i giovani”, una “donna dei nostri giorni”, ha affermato citando don Tonino Bello. “Resta per sempre giovane, anche adesso che la contempliamo Assunta in Cielo, perché la santità mantiene eternamente giovani, è il vero ‘elisir di giovinezza’ di cui abbiamo tanto bisogno. È la rinnovata giovinezza che ci ha portato la risurrezione del Signore”. Poi, Francesco rivolgendosi ai ragazzi collegati da altre parti del mondo ha detto che “voi siete una profezia di pace e di riconciliazione per l’intera umanità. Non mi stancherò mai di ripeterlo: non innalzate muri, costruite ponti! Unite le sponde degli oceani che vi separano con l’entusiasmo, la determinazione e l’amore di cui siete capaci”. A loro ha affidato una missione: “Insegnate agli adulti, il cui cuore si è spesso indurito, a scegliere la strada del dialogo e della concordia, per consegnare ai loro figli e ai loro nipoti un mondo più bello e più degno dell’uomo”. Dopo aver affermato che “i giovani non mordono, possono avvicinarsi e hanno l’entusiasmo, e voi oltre l’entusiasmo avete la chiave del futuro”, li ha invitati a non lasciarsi zittire. “Chi parla può sbagliare, e anche i giovani qualche volta sbagliano, sono umani, peccando di imprudenza, per esempio. Ma non abbiate paura di sbagliare e di imparare dai vostri errori – ha concluso -, così si va avanti. La Chiesa e il mondo hanno bisogno anche dei giovani per ringiovanire se stessi”.

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