Luigi Einaudi: Mattarella, “una presidenza tutt’altro che ‘notarile'” che “diede vita a un dialogo di permanente leale collaborazione istituzionale”

Foto Quirinale

“Ricordiamo oggi il nostro grande concittadino a cui è toccato, allora, con Alcide De Gasperi, il compito di definire la grammatica della democrazia italiana appena nata”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che oggi si è recato a Dogliani per i settant’anni dal giuramento e dall’entrata in carica del presidente Luigi Einaudi che è stato “il moderatore dell’avvio della vita dell’Italia repubblicana”. “Con la discrezione e la fermezza che lo caratterizzavano – ha proseguito Mattarella – diede vita a un dialogo di permanente leale collaborazione istituzionale, proponendo una penetrante ‘moral suasion’ nei rapporti con il governo, a partire dall’esercizio del potere previsto all’art. 87 della Costituzione, che regola la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa governativa”. Einaudi “rinviò due leggi approvate dal Parlamento, perché comportavano aumenti di spesa senza copertura finanziaria, in violazione dell’art. 81 della Costituzione”: “Una presidenza tutt’altro che ‘notarile’, come dimostrò anche la vicenda del diritto di nomina dei cinque giudici di spettanza del Presidente, secondo il disposto dell’art. 135 della Costituzione”.

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