Comunicazioni sociali: Baggio (Aiart), “educare a scegliere quanto di vero e di bello si trova nei media”. “Basta tv delle falsità e delle brutture”

“Ricostruire una comunicazione che sia vera e liberante, come è nell’auspicio del Santo Padre, chiede innanzitutto una conversione personale, compito questo chiesto a laici e cattolici indistintamente”. Lo afferma Giovanni Baggio, presidente dell’Associazione telespettatori e cittadini mediali (Aiart), in una nota in cui commenta il messaggio di Papa Francesco per la 52ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si celebra il 13 maggio. “La necessità di una purificazione interiore – nota – sta al centro del messaggio di Papa Francesco” e con la citazione di Dostoevskij – “Chi mente a sé stesso e ascolta le proprie menzogne arriva al punto di non poter più distinguere la verità, né dentro di sé, né intorno a sé” (I fratelli Karamazov, II, 2) – “offre a ciascuno degli addetti ai lavori uno spunto di riflessione”. “Troppe volte – dichiara il presidente dell’Aiart – siamo vittime, soprattutto nei social, ma anche in tv, di spettacoli, video, parole deprimenti dove di vero è rimasta solo la voglia di esibizione, di bassezza, falsità e inutilità”. “Aiart – prosegue Baggio – da tempo denuncia come l’offuscamento del vero come del bello in troppi spettacoli ed in troppa comunicazione sia il segnale di un decadimento innanzitutto culturale del Paese e sottolinea, al contrario, come ogni volta che il vero ed il bello si affacciano alla tv in spettacoli degni di questo nome, gli ascolti siano sempre altissimi”. “Possiamo cambiare qualcosa?”, l’interrogativo. “Certamente: scegliendo ed educando a scegliere quanto di vero e di bello si trova nei media, ma anche chiedendo tutti insieme che finisca la tv delle falsità e delle brutture”.

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