The State of the Union: Gentiloni, “sovranismi sbagliati e illusori”. Al futuro governo, “Europa rotta obbligata per l’Italia”

“Siamo e resteremo con orgoglio italiani ed europei”. Così si è concluso l’intervento del primo ministro Paolo Gentiloni, l’ultimo dei relatori alla conferenza sullo Stato dell’Unione (The State of the Union) a Palazzo Vecchio, Firenze. In Europa “stiamo entrando in un periodo di speranza, dopo un periodo di crisi” ha detto Gentiloni, anche se restano “incertezza” e il rischio della “crisi di fiducia verso il progetto europeo” che potrà essere superato solo se si mostrerà che “il progetto comune crea sicurezza, lavoro, investimenti”. Secondo Gentiloni la “domanda di Europa non è mai stata più forte”, “assordante” e l’“Europa è sempre più chiamata a essere bandiera dei valori del libero scambio, del dialogo, del multilateralismo”. Le “risposte sovraniste non sono solo sbagliate oggi, ma anche illusorie”, sebbene il contagio di queste idee sia “andato avanti”: questo “deve allarmarci”. Riferendosi poi al futuro politico dell’Italia ha affermato che “è importante ricordare che rischi correrebbe il Paese per noi italiani se scegliesse di andare fuori strada”. Tra i rischi: “apparire di nuovo fragile davanti ai mercati” dopo la “cura ricostituente” degli anni recenti, “mettere in dubbio la politica migratoria” intrapresa dall’Italia che sta portando significativi risultati, “rinunciare allo sforzo di ricucire le ferite sociali” e aprire “nuove lacerazioni”. Il premier si è detto convinto che “la maggioranza degli italiani non desidera deragliare da uno dei pilastri costitutivi del nostro Paese, cioè l’impegno europeo” e ha auspicato che il prossimo governo continui su questa rotta che è “obbligata per l’Italia”.

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