Papa Francesco: a metropolita Rastislav, “le sofferenze dei cristiani perseguitati un richiamo urgente a ricercare una maggiore unità”

foto SIR/Marco Calvarese

“Benediciamo Dio per i legami spirituali che ci accomunano e che ci incoraggiano a proseguire nell’edificazione vicendevole e nella ricerca comune della pace, dono del Risorto”. Così ha esordito, stamattina, Papa Francesco, ricevendo in udienza sua beatitudine Rastislav, metropolita delle Terre Ceche e della Slovacchia, arcivescovo di Prešov, con il suo seguito”. Tra i legami spirituali, il Pontefice ha ricordato “la presenza, a Roma, nell’antica basilica di San Clemente, della tomba di San Cirillo, apostolo degli slavi, la cui predicazione ha diffuso la fede nelle terre dove la vostra Chiesa svolge la sua missione”. Partendo dalla figura di San Cirillo, il Santo Padre ha condiviso tre brevi pensieri. Secondo la tradizione, furono i fratelli Cirillo e Metodio, provenienti da Salonicco, a portare a Papa Adriano II le reliquie di San Clemente, uno dei primi vescovi di Roma, morto in esilio sotto l’imperatore Traiano. “Il gesto di Cirillo e Metodio – ha osservato Francesco – ci ricorda che noi cristiani abbiamo insieme ereditato – e abbiamo continuamente bisogno di condividere – un immenso patrimonio comune di santità”. Tra i tanti testimoni, “innumerevoli martiri hanno professato la fedeltà a Gesù nei secoli passati, come San Clemente, ma anche in tempi recenti, ad esempio quando la persecuzione ateista ha colpito i vostri Paesi”. Per il Papa, “ancora oggi le sofferenze di molti fratelli e sorelle perseguitati a causa del Vangelo sono un richiamo urgente, che ci interpella a ricercare una maggiore unità. Possa l’esempio di Cirillo e Metodio aiutarci a valorizzare questo patrimonio di santità che già ci unisce!”.

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