Diocesi: mons. Russotto (Caltanissetta) ai detenuti, “la speranza è possibile per voi, mai cedere alla tentazione dello scoraggiamento”

“Qui avete la possibilità non soltanto di scontare una pena giusta o ingiusta che sia, perché il carcere non è soltanto un luogo di castigo ma è anche un luogo di riscatto ed è già da dentro di noi che possiamo essere uomini nuovi”. Lo ha detto ieri mons. Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta, incontrando nella cappella i detenuti del carcere Malaspina, nella città nissena, dove il 10 maggio del ’93 si recò in visita Giovanni Paolo II. Il Papa parlò ai carcerati proprio in quella stessa cappella. “C’è l’amore misericordioso di Dio che sta sempre con le braccia spalancate alla finestra della nostra coscienza, pronto ad accoglierci, a riconciliarci con sé, a ricominciare con noi una nuova avventura di vita”, ha aggiunto il presule. Ad ascoltarlo una cinquantina di detenuti, di tutte le età, selezionati in relazione alla esemplarità della loro condotta, che hanno seguito il momento di preghiera con il vescovo. “Il Papa Santo allora ebbe a dire che la speranza è come un germoglio e un germoglio, come il filo d’erba, si fa strada anche nei terreni più aridi e riesce a venire alla luce, a spuntare, rispetto alle durezze di terreni impervi – ha ricordato il presule -. Così la speranza è possibile per voi, figlioli carissimi. Non dovete mai, diceva il Papa, cedere alla tentazione dello scoraggiamento; non dovete lasciarvi abbattere dalle difficoltà”. Infine, mons. Russotto ha incoraggiato i detenuti dicendo che “non siete soli in questo non facile cammino”. “Tutta una Chiesa, una famiglia, un popolo, è con voi, e come questo popolo esprime a voi affetto e solidarietà, così il popolo aspetta da voi un riscatto che solo ciascuno di voi può dare a se stesso”.

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