“Siamo chiamati a essere costruttori che si rimboccano le maniche e contribuiscono tutti, ciascuno con la propria vocazione, a edificare la Chiesa”. Lo scrive mons. Luigi Renna, amministratore apostolico di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, nella lettera di saluto alla diocesi. “Quell’edificare a volte chiede, come ci ricorda il Papa, che dobbiamo prendere l’iniziativa – aggiunge -, piuttosto che stare a guardare: ‘La Chiesa in uscita è la comunità di discepoli missionari che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano’”. Da mons. Renna l’invito a ricordare che “gran parte del nostro lavoro è lasciare che sia il Signore stesso, con la forza dello Spirito, ad agire”. “L’opera più grande è lasciare che Egli agisca, nella nostra vita, sul nostro temperamento, nelle nostre realtà, sul nostro territorio tanto bisognoso di Grazia di Dio e cura degli uomini”. Nella lettera il vescovo vede nel prossimo convegno diocesano del 16-17 maggio un’occasione per “incontrare molti di voi” e per “rinvigorire il cammino ecclesiale già progettato con mons. Castoro”. All’arcivescovo recentemente scomparso l’amministratore apostolico fa ampio riferimento, ricordando alcuni momenti condivisi con lui. “È stato per me un padre accogliente e premuroso”. “Mentre ero rettore al Seminario regionale – ricorda -, da pastore attento alla formazione dei futuri preti, mi ha manifestato quella sollecitudine che, sia nei gesti quotidiani sia nelle decisioni più importanti, era sempre accompagnata da un senso di rispetto e di umiltà che mettevano subito a proprio agio chi gli stava di fronte”. Quindi, “vengo a voi portando nel cuore questo modello di umanità, di vita cristiana e ministeriale, e so bene che, assieme alla fede nel Signore Gesù e l’amore alla Chiesa di cui ci sentiamo parte, il ricordo grato di mons. Castoro è una ricchezza grande che ci unisce”.