Avvenire: la prima pagina di domani 12 maggio. Europa e crisi iraniana, calo missionari consacrati, trattativa governo

“Avvenire” apre la sua prima pagina con la crisi iraniana e il tentativo dell’Europa di salvare l’accordo sul nucleare. L’editoriale è affidato a Giorgio Ferrari: “Il ritiro unilaterale proclamato da Donald Trump dall’accordo sul nucleare iraniano, la recente rappresaglia in territorio siriano per il presunto uso di armi chimiche e l’annunciato spostamento dell’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme completano un quadro in cui più che la diplomazia sembra aver contato fin qui esclusivamente la forza. Si pace frui volumus, bellum gerendum est, ammoniva Cicerone nella settima filippica contro Marco Antonio, e da quella remota orazione si è ricavata la convinzione che sia saggio affilare eternamente le armi per evitare di doverle usare. Il che verosimilmente ha funzionato con la deterrenza nucleare al tempo della Guerra fredda, ma oggi è più che altro una pericolosa scorciatoia verso l’ignoto. Se n’è accorta – bontà sua, dopo lunghe esitazioni e silenzi – anche l’Europa, decisamente avversa al ripristino delle sanzioni contro l’Iran e ancor più contraria alla denuncia dell’accordo del 2015 sul nucleare”. La fotocronaca è per un’inchiesta di Giulio Albanese sui missionari italiani, in forte calo nella loro componene di consacrati ma con un aumento dei laici, mentre cresce la quota di sacerdoti stranieri nel nostro Paese. Il titolo di taglio va alla politica, con la trattativa, complicata, tra Lega e M5s per la formazione del nuovo governo. Tra i “temi di Avvenire”, un ricordo di Mario Agnes tratteggiato da Angelo Scelzo e un reportage dall’ospedale Gaslini di Genova, dove vengono curati bambini migranti. Nello spazio Agorà, richiamo per un’intervista di Alessandro Zaccuri allo scrittore spagnolo Javier Marias, uno degli ospiti più attesi al Salone del libro di Torino.

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