Richiedenti asilo: Centro Astalli, “ancora 2 migranti su 100 muoiono in mare. 1 su 4 subisce abusi e torture in Libia”

Due migranti su 100 ancora muoiono in mare, una cifra invariata dal 2016 al 2017 nonostante il calo degli arrivi: 119.369 nel 2017 rispetto ai 181.436 del  2016. E aumentano le persone vittime di torture e abusi a causa della prolungata permanenza nei centri libici: 1 su 4, il 40% sono considerate vulnerabili. È quanto emerge dal Rapporto annuale 2018 del Centro Astalli, il servizio dei gesuiti per i rifugiati con sede a Roma, presentato oggi al Teatro Argentina. “Il calo del numero di persone che arriva in Europa in cerca di protezione non è necessariamente una buona notizia”, sottolinea il Centro Astalli. Molto scaturisce dall’effetto delle misure governative introdotte nel 2017, tramite l’accordo con la Libia, per ridurre il flusso degli arrivi, gli sbarchi e le morti nel Mediterraneo. Secondo il Centro Astalli la mortalità delle rotte è infatti rimasta invariata: 2 migranti su 100 non ce l’hanno fatta, sia nel 2016, sia nel 2017. Il Centro Astalli registra inoltre un incremento delle persone traumatizzate che vengono indirizzate al Centro SaMiFo per le vittime di violenza internazionale e tortura. Un quarto delle persone che nel 2017 si sono rivolte allo sportello di ascolto socio-legale ha vissuto “significative esperienze di tortura e violenza intenzionale”. Nei centri di accoglienza gestiti dal Centro Astalli le persone vulnerabili rappresentano il 40% degli ospiti. Sono soprattutto donne, ma anche giovani uomini e bambini.

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