8xmille: dal 15 aprile torna la campagna di comunicazione della Cei con nove interventi realizzati in Italia e nei Paesi in via di sviluppo

Torna dal 15 aprile, con una serie di 9 interventi realizzati in Italia e nei Paesi in via di sviluppo, la campagna di comunicazione 8xmille della Conferenza episcopale italiana Chiedilo a loro. In evidenza alcuni tra i progetti realizzati grazie alle firme dei contribuenti, scelti tra le migliaia sostenuti in questi anni. “Abbiamo voluto raccontare da vicino la Chiesa in uscita che oggi in Italia annuncia il Vangelo in parola e opere. In tutta Italia sacerdoti e progetti ecclesiali restituiscono ai giovani spazi, fiducia e formazione, dai doposcuola di qualità all’avviamento professionale. Aiutano concretamente le famiglie, gli anziani e soccorrono i più fragili con migliaia di progetti diocesani – spiega Matteo Calabresi, responsabile del Servizio promozione Cei per il sostegno economico alla Chiesa -. Siamo impegnati a rendicontare l’utilizzo dei fondi che ogni anno i contribuenti italiani destinano liberamente alla Chiesa cattolica. La campagna di comunicazione mostra alcuni di questi interventi ed invita ad esplorare sul web la Mappa 8xmille, in continuo aggiornamento. Obiettivo è far scoprire il valore della condivisione e la diffusione sul territorio di questi piani di misericordia, dai contributi ricevuti alla realizzazione”. La campagna media Cei, per la regia di Stefano Palombi, con la fotografia di Francesco Zizola e il tema musicale tratto da “The Time of Times” di Badly Drown Boy, sarà disponibile anche quest’anno su tv e web (spot da 30” e da 15”), radio, stampa e affissione. I video resteranno on line sul sito www.8xmille.it, dove è consultabile anche la rendicontazione attuale e storica, oltre alla geo-localizzazione per diocesi, regione e comune della destinazione dei fondi in Italia e nel Terzo mondo. “Confermare la firma – prosegue Calabresi – è importante, a sostegno di opere di culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nei paesi in via di sviluppo. La Chiesa ogni anno si affida alla libertà e alla corresponsabilità dei fedeli e dei contribuenti italiani per rinnovarla, a sostegno della sua missione. Perché – come ci ricorda anche Papa Francesco ‘condividere è il vero modo di amare’”.

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