Rom e sinti: Associazione 21 luglio, “sono 26mila in emergenza abitativa in Italia”

“A fronte di un totale stimato compreso tra 120 e 180mila presenze di cittadini di origine rom e sinta, sono circa 26mila quelli in emergenza abitativa che vivono in baraccopoli formali e informali o nei centri di raccolta monoetnici, numero pari allo 0,04% della popolazione italiana”. È quanto si legge nel rapporto annuale 2017 dell’Associazione 21 luglio, presentato oggi in Senato, che in vista della Giornata internazionale dei rom e sinti, l’8 aprile, fa il punto sullo stato dei diritti delle due popolazioni in condizioni di emergenza abitativa e residenti all’interno di baraccopoli in Italia. “Rispetto all’anno precedente si registra una leggera flessione delle presenze (nel 2016 erano 28 mila persone, ndr) dettata non da una graduale risoluzione della questione – si legge nel report – ma piuttosto dalle drammatiche condizioni di vita all’interno di questi insediamenti che hanno spinto alcuni degli abitanti, prevalentemente comunitari, a spostarsi in altri Paesi o a tornare nelle città di origine”. In Italia sono 148 le baraccopoli formali individuate nel rapporto, distribuite in 87 Comuni di 16 Regioni da Nord a Sud, per un totale di circa 16.400 abitanti, mentre 9.600 è il numero di presenze stimato all’interno di insediamenti informali. Molti sono i minori, il 55% secondo le stime dell’Associazione 21 luglio, con “gravi ripercussioni sulla salute psico-fisica e sul loro percorso educativo e scolastico”. La città di Roma detiene il primato del maggior numero di insediamenti presenti, 17 in totale di cui 6 formali e 11 cosiddetti “tollerati”.

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