Strage di Garissa: il ricordo di Janet Akinyi, studentessa simbolo di chi paga con il sangue il prezzo della fede

Janet Akinyi,  studentessa cristiana, 22 anni e il cuore pieno d’amore e di speranza, stroncata il 2 aprile 2015 con altre 147 vittime, per lo più studenti di fede cristiana, nel campus universitario di Garissa, in Kenya, per mano del gruppo islamista di Al-Shabab, la cellula somala di Al Qaida. È il simbolo dell’eroismo dei tanti martiri che ancora oggi, nel XXI secolo, pagano con il sangue la propria fedeltà a Cristo. A tre anni da quella tragedia la Fondazione Santina Onlus propone un volumetto intitolato “Janet – La potenza del suo martirio” (ed. Velar Marina). La pubblicazione, che fa parte della collana #VoltiDiSperanza, riporta in copertina il sorriso luminoso della “protagonista” e racconta il viaggio avventuroso della Fondazione in Kenya, dal 29 aprile al 9 maggio 2016, 13 mesi dopo la strage, con un gruppo della Onlus, per l’inaugurazione  il 2 maggio, di una chiesetta realizzata a tempo di record per onorare i martiri. Ma è anche un doloroso pellegrinaggio sul teatro della mattanza e regala ai lettori ricordi drammatici, gli ultimi istanti della breve vita di Janet e il suo ultimo splendido Sms al ragazzo di cui è innamorata. “Sarei capace di tanto? Di dare la vita, il sangue e la mia carne per Gesù?”, si chiede la Fondazione. E conclude: “Questa ragazzina fragile e spaventata è un gigante” che ha saputo “firmare la sua vita con il nome di Dio”.

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