Pasqua: mons. Sorrentino (Assisi), “un evento di impegno a una vita nuova nella logica dell’amore”

“Sia questa Pasqua un evento di trasformazione, di conversione del cuore, d’impegno a una vita nuova nella logica dell’amore”. Lo ha detto nell’omelia della veglia pasquale il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, che ha presieduto la celebrazione nella cattedrale di San Rufino, ad Assisi, durante la quale sono stati battezzati due catecumeni. “È più facile sostare davanti a Gesù morto – ha aggiunto il presule -. Ci assomiglia di più. Ha i nostri tratti. Ci commuove come ogni esperienza di morte, soprattutto quando è la morte degli innocenti, quand’è la morte inattesa, quando è la morte inflitta dall’arroganza del potere o dall’odio cieco. La morte, lo vogliamo o no, ci appartiene come la vita”. Mons. Sorrentino ha sottolineato, però, come “ci fa paura che la morte sia il nostro destino, che tutto debba finire in una tomba: la tomba dei nostri progetti, dei nostri desideri, dei nostri affetti”. “E che senso ha vivere se poi bisogna morire?”, si è chiesto. “Ma la voce dell’angelo del sepolcro continua a dirci: non abbiate paura. Gesù risorge per coinvolgerci nell’avventura della sua vita, per darci una vita da risorti”, ha replicato. Dal vescovo ancora un incoraggiamento: “Se ci sentiamo in trappola perché la nostra vita è nella morsa della sofferenza, della povertà, della tristezza, questo è il momento di fare spazio a Gesù. Tempo di sentire la sua voce: non abbiate paura!”. “A Pasqua la morte è sconfitta. È strappata la sua radice – ha concluso -. Se la morte fisica ancora ci tiene in scacco, la fede ci dona la certezza dell’immortalità e della risurrezione finale”.

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