Alternanza scuola-lavoro: Diaco (Cei), “crescita umana e servizio alla collettività”. L’impegno della Chiesa in un e-book

Protocolli, accordi, collaborazioni. È a 360 gradi l’impegno messo in campo dalla comunità cristiana attraverso diocesi, parrocchie, oratori e associazioni per costruire con gli istituti scolastici del territorio quelle “alleanze educative” auspicate dai vescovi italiani negli orientamenti pastorali per il decennio in corso. E una di queste alleanze si esprime nel cantiere dell’alternanza scuola-lavoro, le cui attività sono state ampliate, estese e rese obbligatorie dalla legge 107/2015, la cosiddetta “Buona scuola”. A proporre una rassegna delle diverse esperienze avviate dalla Chiesa è l’e-book “Alternanza scuola-lavoro. La comunità cristiana a servizio della scuola”, curato dal prof. Roberto Pellegatta con la collaborazione di Claudio Emilio Minghetti e scaricabile dal sito dell’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della Cei. Per il direttore dell’Ufficio Ernesto Diaco, all’origine di questo processo, che non è “una sfida solo organizzativa”, c’è “una svolta culturale”: riconoscere che “ogni ambito sociale non è autosufficiente e assoluto, ma necessita di un confronto continuo con altri per svolgere al meglio i suoi compiti. Questo vale sia per la scuola che per il mondo del lavoro”. Diaco tuttavia chiarisce che obiettivo dell’alternanza è l’arricchimento della formazione personale del giovane, non il suo immediato inserimento nel mondo del lavoro. Per questo “le azioni promosse non devono intendere il lavoro solo come un mestiere da imparare, ma in primo luogo come un’esperienza di impegno e di crescita umana, di espressione di sé, di responsabilità verso gli altri e di servizio alla collettività”. Ecco perché la Chiesa non può rimanere in disparte.

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