Rinnovamento nello Spirito Santo: mons. Coccia (Pesaro), “vivere un’esperienza cristiana di misericordia pienamente calata nell’attualità”

(Pesaro) È un benvenuto intriso di paterna vicinanza quello espresso dall’arcivescovo di Pesaro, mons. Piero Coccia, che anche in qualità di presidente della Conferenza episcopale marchigiana ai convenuti a Pesaro dal Rinnovamento nello Spirito Santo per la 41^ Convocazione ribadisce come queste giornate “ci aiutano attraverso la preghiera e la riflessione a vivere un’esperienza cristiana di misericordia pienamente calata nell’attualità”. Il brano di Luca, con la parabola del buon Samaritano che offre il tema per l’edizione 2018, ha infatti “molto da insegnarci, ancora oggi”. Quattro, sostiene Coccia, “sono i verbi che scandiscono il racconto evangelico e indicano le realtà che tutti siamo chiamati a sperimentare, personalmente e contestualmente nel tessuto connettivo della società, ispirati dal buon Samaritano che è Gesù Cristo”. In primo luogo “vivere”, perchè “ciascuno di noi ha bisogno di aprire il cuore e gli occhi verso le tante miserie umane in cui siamo immersi e che, talvolta, ci lasciano quasi indifferenti. Quindi, l’”avere compassione”, poiché “abbiamo tutti bisogno di un cuore nuoveo per poter imparare ad amare il prossimo”. Poi, il “prendersi cura” di chi è nella necessità, “facendoci carico dell’altro in forma concreta, impegnando noi stessi e la comunità dei fratelli”. Da ultimo, il quarto “imperativo categorico”, ossia il “va’ e anche tu fai lo stesso”: secondo l’arcivescovo, “non possiamo non restituire quanto il Signore ci ha fatto conoscere attraverso il suo mistero, facendoci gustare quella presenza che dà sapore all’esistenza”. Questa, difatti, “è la logica della fede, la cifra interpretativa della vita e della cultura dell’amore”. Inoltre, in un frangente storico delicato, in cui le diocesi avvertono davvero “l’urgenza di ricostruire la speranza e di ricostruire un Paese che spesso appare diviso, pacificando un quadro sociale vaporoso”, l’auspicio “come credenti” è dunque quello di “sentirsi chiamati e coinvolti a dare contributi importanti secondo questa prospettiva, con coraggio, chiarezza e determinazione”. Guidato dallo Spirito Santo, tramite questo appuntamento, ognuno, incoraggia monsignor Coccia, sia pertanto motivato a coltivare “in noi e attorno a noi le tre dimensioni di Chiesa impegnata nella contemplazione, nella comunione e nella missione”.

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